giovedì 9 agosto 2012

Leaving Missouri


A Springfield siamo stati benissimo, accolti più che bene in uno di quei tipici motel americani dall'aria molto on the road ma è tempo di ripartire, ci aspettano più di 300 miglia per arrivare ad Oklahoma City.

Siamo come al solito in ritardo sulla partenza ma era un peccato non godere ancora un po' dell'ospitalità e dell'ottima connessione che ci permette di fare anche qualche Skype call con i parents in Italia.




Lisa alla guida della Mustang ha appena percorso venti miglia quando una spettacolare riproduzione di una vecchia Gas Station attira la nostra curiosità e dobbiamo per forza scendere a fare qualche foto... 
rimaniamo più di un'ora ad ascoltare Gary, un simpatico vecchietto che non vorrebbe farci più andare via, innamorato della Mustang e di Lisa, che ci riempie di foto con dedica e benedizioni per il viaggio...

La route da qui in poi ha il fascino di un saliscendi continuo circondati come siamo da verdi distese e scorre via tranquilla mentre la radio canta un po' di country e fuori fanno più di 40 gradi.
Ci fermiamo per il lunch nel paese di Bonnie e Clyde nei pressi di Tulsa anche lì mentre addentiamo un hamburger il proprietario si affeziona a noi, ci lascia un gadget e comincia a parlarci della "sua" route66 pare che non ne usciremo prima di sera ma per fortuna altri viaggiatori, una coppia di francesi e tre padani entrando nel locale ci rendono più facile andarcene...
Attraversiamo velocemente il Kansas fermandoci giusto per qualche foto, qui la 66 dura appena 21 km e filiamo verso l'Oklahoma, the native state, lo stato degli indiani d'America come recitano le targhe.
Una visita solo esterna ad un museo di motociclisti sulla mother road e via veloci (in questo tratto il limite è alto, 60 miglia/h) verso Arcadia, porta di Oklahoma City; sfioriamo il mitico fiume Sand Creek ma è ormai sera e non c'è tempo di fotografarlo.
Ad Arcadia una bottiglia alta 20 metri segna l'ingresso ad una stazione di servizio che sembra venuta dal futuro Oklahoma City è davanti a noi, solita città americana, un ora per trovare la strada dell'hotel, bistecca d'ordinanza e via a letto. Domani ci aspetta il Texas


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