giovedì 23 agosto 2012

San Francisco - parte II

Eccoci qui, ultimo giorno americano... con un po' di tristezza ma con il desiderio di visitare il più possibile fino all'ultimo minuto, ci svegliamo con calma, almeno cerchiamo di riposare in vista del lungo viaggio che ci aspetta in nottata... 
Ci inoltriamo nel centro dello shopping, ci perdiamo all'interno di un centro commerciale, di ben 5 piani di negozi e ristoranti, alla ricerca di un piccolo trolley per alleggerire il peso dei nostri bagagli ed evitare di pagare nel viaggio di ritorno il sovrapprezzo! 
Ci incamminiamo poi alla volta del Golden Gate Bridge, ieri vista l'ora tarda non l'avevamo potuto attraversare, quindi obiettivo di oggi, nonostante il tempo minaccioso, è di farci la camminata di 5,6 km (2,8 km andata e ritorno). Sostiamo per un ottimo irish coffee da "The Buena Vista" un locale nei pressi di Fisherman's Wharf che pare sia famoso per questa bevanda e riprendiamo il cammino alla ricerca di un autobus che ci porti nei pressi del ponte. Conviene coprirsi per bene, il vento tira forte e la nebbia è accompagnata da una leggera pioggerellina, peccato perché non si riesce a godere a pieno del panorama, anche se l'immensa struttura ha il suo fascino, quindi sciarpa, cappello e ci inoltriamo nella nebbia...fa davvero freddo lassù e in alcuni punti il vento ti fa oscillare, ma ammirare standoci sopra questa costruzione frutto del genio e del lavoro di grandi uomini del passato fa il suo effetto, ed offre un panorama su San Francisco e sulla baia da togliere il fiato (anche se la nebbia, nonostante scorra veloce viste le forti correnti d'aria, ce lo fa appena intravedere). 
Sono le 20, ci concediamo un'ultima cena di pesce dopo un lungo su e giù per le colline cittadine, e rientriamo in albergo per preparare le borse e procedere con il check out... Consegna della mitica Mustang all'aeroporto dove ora siamo in attesa di intraprendere il nostro viaggio di ritorno in Italia... Bye bye America!! See you soon!! 

mercoledì 22 agosto 2012

San Francisco - parte I


Sveglia, colazione da starbucks (finalmente solo un cappuccino con cornetto e un espresso), non ci va di lasciare 40 dollari per una colazione da star male, e inizia la nostra lunga passeggiata per la città...

esploriamo il centro, dove si trovano alcuni grattacieli di banche, hotel e uffici, e tanti negozi, fino ad arrivare a Chinatown, considerata una delle comunità cinesi più grandi fuori dai confini asiatici. Infatti questa cittadella nel centro della città occupa 24 isolati, la strada principale è Grant Avenue, considerata la strada più vecchia della città che percorriamo tutta... 
Negozi pieni di cianfrusaglie cinesi, edifici con i tetti a pagoda, lampioni orientali e insegne in cinese e inglese... Al confine con chinatown troviamo North Beach, il quartiere italiano che occupa poco più di 2 km quadrati fra la Columbus e la Broadway, molto colorato con insegne a neon e murales, dove troviamo caffè e pizzerie, tra cui Vesuvio (simpatico e caratteristico bar ritrovo di quella che fu la "beat generation"),
 l' interessante libreria Citylights del poeta Ferlinghetti, il caffè greco, il ristorante "Colosseo", Tommaso's... Ci troviamo un po' a casa, anche perchè per le strade, si sente parlare italiano, soprattutto dai turisti. Il centro del quartiere è Washington Square, una bella piazza dove sorge la Chiesa di San Pietro e Paolo. La lunga passeggiata continua e ci avviamo verso la baia, dove troveremo Fisherman's Wharf e ci perderemo nel molo Pier39, pieno di negozietti caratteristici, la lunga fila per andare ad Alcatraz (che ammiriamo solo da lontano), i ristoranti da dove arriva il profumo di pesce (qui la specialità è il granchio), e lungo la strada tanti musicisti locali che intrattengono e vendono i loro cd... 
Ancora il museo della meccanica, pieno di antichi video giochi, Ghirardelli Square, un tempo sede di una grande fabbrica di cioccolato, dove ora si trova una piazzetta e negozi di cioccolata, ovviamente ne degustiamo un pezzetto e continuiamo il nostro cammino per raggiungere il Golden Gate Bridge... 
Arriviamo a tramonto inoltrato nei pressi del magnifico ponte, dopo aver attraversato un quartiere molto carino e la lunga spiaggia ventosa, qualche foto e decidiamo di attraversarlo l'indomani, ormai è notte e chiudono il passaggio ai pedoni... Cena nel quartiere italiano, una pizza "biscotto" da Tommaso's e a nanna, domani ultimo giorno... Bye bye 

From Cupertino to San Francisco

Partiamo di buon'ora da Yosemite Valley, ci aspettano gli ultimi tre giorni, purtroppo, di questo fantastico viaggio alla scoperta di una parte di questa grande e variegata nazione, in viaggio verso San Francisco!
Le miglia da fare sono circa 200, dovremmo arrivare intorno alle 14, perciò visto il tempo a disposizione, decidiamo di fare una gradevole sosta alla Silicon Valley, passando per Cupertino e Mountain View, sede dei due colossi Apple e Google... Emozionati entriamo a Cupertino, ci dirigiamo verso Infinity Loop, dove troviamo l'headquarter della Apple. Gli uffici si dislocano per varie strade, ci aspettiamo una grossa mela, ma troviamo piccoli cartelli con mele di vari colori, fin quando arriviamo a  Infinity Loop 1 e davanti a un grosso palazzo bianco vediamo le bandiere, quella americana, quella della California e quella della Apple, scattiamo qualche foto e prima di provare ad entrare facciamo una capatina nello store che si trova accanto, dove oltre a tutti i prodotti Apple c'è anche una sezione di gadget e abbigliamento, non possiamo non acquistare una maglietta con il logo :) entriamo poi nel campus, ma purtroppo l'accesso è consentito solo a chi possiede un badge, che ovviamente non possiamo recuperare non avendo conoscenze, ci dicono che possiamo fare un giro intorno, quindi dobbiamo accontentarci di ammirare dall'esterno... Lasciamo Cupertino per Mountain View, ci sorprende una temperatura fresca, ordine e grandi spazi verdi, qui sembra essere tutto di proprietà della google, il quartiere dove ha sede il colosso americano è grande, cartelli ovunque, giardini con ombrelloni che riprendono i colori del logo, e ragazzi che girano con le biciclette, anch'esse con i colori di google...decidiamo di trovare lo store, per comprare qualche gadget, ma delusione, qui l'ingresso è consentito solo ai dipendenti...scattiamo qualche foto e riprendiamo il viaggio per San Francisco, 30miglia circa.

Durante il tragitto la temperatura continua a scendere e vediamo in lontananza nebbia e nuvole..troviamo il traffico dell'ora di punta e nonostante utilizziamo la corsia dedicata al Car pooling ci muoviamo lentamente... All'improvviso ci appare l'Oceano e tante casette colorate lungo la costa, entriamo in città, un po' di difficoltà per raggiungere l'albergo ma alla fine riusciamo ad entrare nel parcheggio del Car Valet del Marriot...prima sorpresa, il costo per giorno per la macchina è di 60 dollari! Ci sembra un po' esagerato considerando che dobbiamo parcheggiarla per tre giorni, allora decidiamo per il parcheggio "pubblico" , pare costi la metà... Ci siamo resi conto durante il nostro viaggio, avendo cambiato ogni giorno albergo che non vale la pena prenotare per un'albergo di lusso, quando poi i servizi che ti offrono li devi pagare il triplo, vale per una bottiglia d'acqua, dal costo di 8 dollari, o per la connessione internet, dai 15 ai 20 dollari, senza considerare le mance che devi lasciare per farti portare i bagagli o alla colazione! 

È ora di cena, la temperatura qui è di circa 15 gradi, non siamo proprio attrezzati per questo freddo, avendo portato una felpa e un giubbino per la pioggia, ci vestiamo a strati e andiamo alla ricerca di un ristorante.. Troviamo poco distante dall'albergo, un ristorante con musica jazz dal vivo, ottima musica e buon pesce, finalmente abbandoniamo hot dog e bistecche per una cena più leggera, domani ci aspetta un bel giro alla scoperta della città!

Good night e good morning!

lunedì 20 agosto 2012

Yosemite Valley

Lasciamo Fresno diretti al Parco Nazionale dello Yosemite, la strada da fare non è tanta, questo ci consentirà di vedere un bel po' di cose dal momento che dormiremo anche in loco, almeno così pensiamo, ignorando la vastità di questo parco! Entrati nella valle, ci dirigiamo al Glacier Point, c'è un bel po' di strada in salita da fare, ma arrivati in cima, lo spettacolo che si presenta ai nostri occhi è ancora una volta uno spettacolo da togliere il fiato! L' half Dom è un montagna di pietra che domina tutta la valle, a picco lo sguardo corre tra il fiume e le oasi di verde dello Yosemite Village, un'infinità di scoiattoli e marmotte scorrazzano a destra e a manca, rincorrendosi e cercando il cibo... Quassù si sta davvero bene, la temperatura è ideale e regna pace e tranquillità... Lasciamo il Glacier Point con la speranza di arrivare in tempo all'altra parte del parco e riuscire a vedere il Tenaya Lake, ma purtroppo rimaniamo bloccati in coda a causa di un incidente, perciò dobbiamo accontentarci di scendere a valle fermandoci di tanto in tanto in qualche panorama e scattare qualche foto, fino a raggiungere il Bridalveil Fall (la cascata del velo della sposa), una cascata particolare che ricorda davvero il velo di un'abito da sposa! Un giro veloce verso lo Yosemite Village ci aiuta ad instradarci verso l' albergo che ci ospiterà per la notte, grazioso Lodge, con terrazzino, dal quale auguriamo good night & good morning!

domenica 19 agosto 2012

Generale Sherman

Oggi (sabato 18 agosto) abbiamo visitato il Parco Nazionale delle Sequoie, abbiamo goduto di un po' di aria fresca salendo a quota 2000 metri... 
Il parco è molto bello, caratteristica principale, come dice il nome, è la presenza di queste sequoie giganti, prima fra tutte quella denominata "Generale Sherman", alta quasi 90 metri ed è il più grande albero che si trovi sulla terra!

Vari percorsi ti permettono di inoltrarti nella Foresta Gigante dove si cammina sempre con il naso all'insù per ammirare la bellezza della natura. Abbiamo inutilmente cercato di avvistare un'orso, ma la nostra curiosità è rimasta insoddisfatta (per fortuna)... Il Sequoia National Park confina con il Kings Canyon National Park, proseguendo su una scenic highway (la 180) abbiamo ammirato un fantastico paesaggio.
Serata a Fresno, cittadina, come quasi tutte quelle visitate, dove alle 9 di sera c'è il coprifuoco, e trovare un ristorante aperto (a parte le solite catene di Mc Donalds o Subway) risulta essere un'impresa! Domani visita al Parco Nazionale dello Yosemite, ultimo giro fra la natura prima di San Francisco! Goodbye

sabato 18 agosto 2012

Leaving Los Angeles

20 dollari per due caffè e due paste all 'Hilton di Beverly Hills potevamo aspettarcelo, anzi ci è andata anche bene... Riprendiamo la macchina ( altri 36 dollari per il car valet) e decidiamo di visitare un po' la "città degli angeli"...non l'avessimo mai fatto! 
4 ore in macchina per uno sguardo veloce con foto alla collina di Hollywood, e caffè a Santa Monica, con foto al cartello di fine della route 66! 
Città caotica e indisciplinata, sicuramente non da visitare in macchina, un traffico esagerato che ci ha seguito ben oltre l'uscita dalla città. 
Guida fino a Visalia, panorama discreto (eravamo abituati al paesaggio surreale dell'Arizona), arrivo e sistemazione in albergo, cena e a nanna... Tutto qui, non la migliore delle giornate! Ci consoliamo con la tappa di domani che sicuramente merita, visita al Sequoia National Park, con un'attenzione particolare agli orsi, che si dice frequentino il parco...
Good night & Good Morning!

venerdì 17 agosto 2012

Da Pasquale

Questa giornata non avrebbe nulla da dire, sveglia con colazione superabbondante, un misto tra quella americana e quella italiana, con portate che vanno dal salato al dolce in una cornice da finto stile egizio mischiato al trash americano al quale abbiamo fatto ormai l'abitudine, il buon gusto in america e qui a Las Vegas in particolare è totalmente sacrificato a scapito dell'eccesso. Facce consumate dalla notte di bagordi e di alcool sono la cornice umana del nostro primo pasto. Se qui non vieni per giocare ai videopoker sparsi ovunque (anche nella sala colazioni e all'aeroporto), non è che questa città possa dirti molto. Ci dirigiamo all'aeroporto abbastanza di buon'ora per consegnare la macchina, il parcheggio è distante qualche miglio dall'aeroporto stesso ma per fortuna c'è la navetta gratuita a portarci al nostro terminal, salutiamo la mustang mentre davanti agli occhi ci scorrono le 3000 e passa miglia che abbiamo percorso su quelle 4 ruote col sorriso triste, abbiamo riso e scherzato in quell'auto, l'altra sera a Flagstaff abbiamo avuto anche paura quando il navigatore ci ha condotto dritti nella Kaibab forest in piena notte e ci siamo trovati di fronte un branco di antilopi giganti in mezzo al buio più nero e senza segni di civiltà a miglia di distanza, ma ora è tempo di prendere il prossimo volo e chiederci quale car ci aspetterà al prossimo noleggio... 
Anche del viaggio in aereo si potrebbe dire niente se non fosse per Gertrude, la vicina di posto che dopo tanto viaggiare e dopo aver perso degli amici in volo ha una paura sconsiderata che la spinge a stringere il mio polso ogni volta che una sospetta mezza turbolenza fa vibrare l'aereo, ma ha voluto portare il figlio dodicenne dalla Germania in tour per gli USA e siccome non vuole che lui la veda impaurita ha scelto posti distanti tre file per lei e il suo pargolo... ama l'Italia e sta imparando la nostra lingua con Donatella, un'immigrata 70enne che ha sposato un tedesco e vive vicino casa sua. Los Angeles per fortuna è lì a poca distanza, la tedesca ha un po' di alitosi e non avremmo retto a lungo la sua logorrea... Alla Hertz Eduardo, impiegato gentilissimo che parla per fortuna anche lo spagnolo, mi dice che per noi niente Mustang, ma una specie di smart della mitsubishi che non accoglierebbe neppure un nostro beauty case. Dopo vari tentativi, Eduardo vorrebbe che prendessimo una porsche o una camaro, riusciamo a riavere la Mustang, con un piccolo sovrapprezzo, colore blu e interni in pelle nera. 
La strada per l'albergo ci fa conoscere una Los Angeles tutto sommato bella, per forza, stiamo andando verso Beverly Hills, e l'hotel non è niente male anche se partono subito 20$ per la mancia a Filiberto e 22$ per la connessione... Trip Advisor ci consiglia la cena Da Pasquale, un locale a 25 yarde da qui (400 metri), pare si mangi bene e le aspettative non sono davvero deluse. Appena entrati ci accolgono in italiano e notiamo subito un tavolo di ragazzi napoletani e presto arriverà un tavolo di chiassosissimi e cafonissimi baresi, ma l'antipasto all'italiana con tanto di mozzarella e prosciutto san daniele, il piatto di gnocchi alla siciliana, il tiramisu, un vero caffè espresso e il limoncello offerto da Pasquale (che si è premurato di raccontarci la sua fuga da Napoli 23 anni fa e la fortuna fatta con la moglie Maria qui a losangeless dopo 34 anni passati in fronte al golfo a fare 1500 pizze ogni santo sabato) sono un delizia per il nostro palato ormai assuefatto ai soliti beef or chicken burger alle steak e alle salse di ogni sorta! La cameriera Lara poi nel suo amarcord italiano -24 anni, una laurea in economia e commercio e un biglietto di sola andata per Los Angeles dopo mesi passati a fare la stagista a gratis in giro per Livorno pensando che una laurea bastasse a costruirsi un futuro in Italia- finita a fare la cameriera qui dove si guadagna quel tanto per vivere e con le tips (mance, qui praticamente obbligatorie) anche permettersi qualcosa di più... le sue lacrime amare al pensiero dell'amato belpaese in cui tornerebbe anche domani se un po' di cose cambiassero e se ci fosse un po' di giustizia ci danno il senso di questa giornata. In fondo l'america è non solo lo scintillio e l'esagerazione ma anche l'aspetto umano di chi qui è venuto a trovare qualcosa, che sia una vacanza, un sogno o "semplicemente" un lavoro. Good Night & good morning

giovedì 16 agosto 2012

L'eccesso

Partenza da Flagstaff dopo una quasi italiana colazione, direzione la calda Las Vegas, circa 250 miglia di deserto, cactus e sole..
arriviamo all'hotel Luxor intorno alle 16, la temperatura è di circa 48 gradi, in fila per il check in e direzione piscina, dove ne approfittiamo per rinfrescarci e rilassarci un po'...
qui  tutto è esagerato, l'hotel a forma di piramide con tanto di sfinge all'esterno è il tempio della perdizione, slot machine ovunque, bar, ristoranti, shops e personaggi che ti appaiono davanti all'improvviso chiedendoti se vuoi spendere i tuoi soldi per uno spettacolo o altro...
noi abbiamo già la prenotazione per uno spettacolo del Cirque du Soleil, apprezzatissimo regalo di nozze, quindi dopo esserci "agghindati" un po' ci dirigiamo verso il Bellagio, altro resort, casino, teatro, ecc. per goderci lo spettacolo...proviamo ad avvicinarci ad un ristorante per cenare, ma spendere 50 dollari per un piatto di "pasta" non ci va proprio soprattutto perché dovremmo mangiarlo in pochissimi minuti... rimediamo con il solito hot dog! 

Lo spettacolo "O" è stato indimenticabile, davvero eccezionale sotto tutti i punti di vista, regia, scenografia  e attori-atleti formidabili, davvero soddisfatti! Usciti dal teatro, il caldo ci sorprende, quindi prendiamo un Ice drink e passeggiamo sul Las Vegas Blv verso il nostro albergo, sembra di essere all'interno di un video gioco, tutto surreale,  una ricostruzione della torre Eiffel che è in realtà un ristorante rappresenta la città, più avanti è rappresentata New York, con la statua della libertà, l'empire state building, il quartiere latino... il tutto fra mille insegne e luci al neon, questa città ė attiva 24 ore su 24, di giorno all'interno dei casino, di notte all'esterno le strade sono piene di turisti con enormi bibite, in particolari bicchieri a forma di ampolla! Ci è bastato un giorno per assaggiare questa realtà, domani ci aspetta Los Angeles, nota dolente: lasciamo l'adorata Mustang che ci ha accompagnato per 3080 miglia circa (4,950 km) ! Aereo fino a LA e poi vediamo quale macchina ci consegnano... go to California! Good Night & Good Morning! 
N.B.: Gli abiti da sera e l'eccessivo caldo ci hanno impedito di portare con noi la macchina fotografica quindi niente reportage fotografico di Las Vegas... Sorry guys

mercoledì 15 agosto 2012

A bocca aperta (connessione ritrovata dopo tre giorni)


Holbrook dista appena 18 miglia da una delle meraviglie della natura. 250 milioni di anni fa, durante il Triassico un'intera foresta è rimasta ricoperta di cenere e fango, questo ci permette oggi di vedere grossi tronchi di alberi trasformati in pietra; 
incredibile fino a quando non li vedi con i tuoi occhi, in alcuni di essi il manganese, il silicio e altri metalli hanno lasciato per segno una miriade di colori da rimanere a bocca aperta. 
Non c'è altro da dire, qui è un susseguirsi di meraviglie...
Lasciamo la foresta pietrificata e ci dirigiamo verso il deserto dipinto (painted desert) altro spettacolo da togliere il fiato, per gli appassionati di geologia è come leggere le varie epoche geologiche così, a cielo aperto.
Questa parte del viaggio si può raccontare solo per immagini, il resto è emozionante silenzio e solo le emozioni possono parlare...
La strada verso Kayenta e la Monument Valley la guardiamo scorrere in silenzio almeno fino a quando una serie di tornado ci investono e Lisa, alla guida, dopo un iniziale giustificatissimo timore li oltrepassa tranquillamente fino alla nostra meta serale.
È mattino, oggi giornata dedicata alla Monument Valley, un'altra meraviglia della natura, l'Arizona, Stato dei parchi, è una continua scoperta di paesaggi spettacolari e variopinti! 
Arriviamo all'ingresso della valle dove incontriamo una coppia di ragazzi bolognesi che ci informano che il giro sulle navette costa 300 dollari. Se riusciamo a trovare altre dieci persone disposte a noleggiarne una, possiamo dividere il costo! 
Un po' scoraggiati e in dubbio, ci dirigiamo verso il punto di incontro per capire il da farsi, incontriamo un' altra coppia di italiani che ha fatto il giro con la propria macchina (possibilità da noi scartata non avendo una jeep) loro lo hanno fatto con... una Camaro! Prendiamo coraggio, se ci sono riusciti loro possiamo farlo anche noi! Inizia l'avventura, 18 miglia per attraversare la valle ed ammirare  i "monumenti" di terra rossa...anche qui parlano le immagini...dopo un paio d'ore trascorse all'interno è il momento di rimetterci in cammino, destinazione Grand Canyon! 
La strada che ci porta sulla parte nord del parco, è piena di sorprese e "scenic view" attraversiamo il mitico Colorado River,




costeggiamo canyon e ammiriamo il tramonto che si perde nelle montagne, attraversiamo la foresta navajo e arriviamo in questa oasi di pace e stelle, il North Rim del Grand Canyon, una casetta di legno all'interno di un villaggio ci ospiterà per la notte, l'escursione termica è stata notevole, siamo passati dai 40 gradi della Monument Valley, ai 15 del Grand Canyon
Sveglia di buon'ora tra gli scoiattoli e il profumo dei pini, pronti per un'altra meraviglia che questa terra ci offre. Iniziamo con una lunga passeggiata tra i boschi, dove ogni tanto si lascia il sentiero e ci si affaccia su queste finestre a strapiombo sul canyon, lo sguardo cerca di andare oltre ma si perde nell'orizzonte, tutto così surreale e fantastico, ci facciamo tutti i punti di osservazione raggiungibili con la macchina, bisognerebbe dedicare a questo parco qualche giorno in più, ma noi come al solito abbiamo poco tempo a disposizione e cercheremo di vedere il più possibile! 
Decidiamo dopo questo affascinante tour di provare ad arrivare per l'ora del tramonto alla parte south del Canyon per gustarci un altro punto di vista...ci riusciamo e le aspettative non sono deluse... 
pernotto nella città di Flagstaff, domani ci aspetta Las Vegas, lasciamo la quiete per un po' di vita mondana! Good night & good morning

domenica 12 agosto 2012

Welcome to Arizona

Digerita con qualche difficoltà la cena messicana, risveglio nella bella Santa Fe, "the City different" molto caratteristica con le sue costruzioni tutte in terracotta colorata. Un breve giro al Mercado Jackalope alla ricerca di qualche souvenir e via si riparte verso l'Arizona! 
Le lunghe distese del New Mexico ci portano ad Albuquerque, dove le tracce della ruote 66 si sono ben mantenute attraversando tutta la città da est a ovest attraverso la Central Ave, soprattutto la parte west, la downton è ricca di negozi, motel e riferimenti alla storica strada. 
Piano piano il paesaggio inizia a diventare roccioso, alle lunghe distese di praterie si alternano enormi rocce di terra rossa, l'Arizona è vicina! Ci fermiamo un paio d'ore in una riserva indiana, Acoma Pueblo la "Sky City" un antico villaggio abitato dagli indiani fin dal XIII secolo (il più antico insediamento umano abitato continuativamente di tutti gli USA), un paese di terra e fango situato a circa 2000 metri di altitudine sulla cima di una mesa di arenaria, nel bel mezzo nel nulla, tutto intorno solo rocce e distese infinite di prati, da togliere il fiato... un luogo senza tempo. 
 Ritorniamo alla realtà e riprendiamo il nostro cammino, uno sguardo veloce a Gallup, anche questa cittadina ha mantenuto bene la storica strada che la attraversa, e siamo ai confini tra il New Messico e l'Arizona, che ci accoglie con un po' di pioggia e un fuso orario cambiato, infatti anche oggi abbiamo guadagnato un'ora! 

Attraversiamo la Foresta Pietrificata, ma già è buio e avremo modo di visitarla domani, e giungiamo a Holbrook, dove un motel vecchio stile ci accoglierà per la notte... domani inizia l'affascinante e atteso tour per i parchi dell'Arizona! 
Good night & Good morning!

sabato 11 agosto 2012

Uno sguardo a nord della Route66

Dopo la solita colazione americana a base di uova e bacon ripartiamo di buon ora seguiti dai nostri amici napoletani alla volta del Cadillac Ranch, dieci Cadillac piantate con il muso nel terreno da un miliardario texano, pare che da queste parti sia una moda, mah.
Torniamo sulle tracce della strada storica e a Vega incontriamo Betty Carpenter, curatrice di un minimuseo dedicato alla main street (altro nome della 66) messo in piedi dalla madre, Dot, a quanto pare una vera celebrità tra gli amanti di questo itinerario, mezz'oretta ad ascoltarla mentre racconta la "sua" route, ennesimo gadget e via verso altri piccoli paesi con scarne tracce della strade.


Ad Adrian, poco dopo, troviamo il cartello che indica la metà del percorso, 1139 miglia sia da Chicago che da Los Angeles, di fronte al cartello il midpoint cafè offre la buonissima e bruttissima ugly crust pie, una torta di mele orrenda alla vista ma da assaggiare assolutamente, ovviamente la proviamo!


La frontiera del New Mexico è la più visibile tra quelle incontrate finora, un'insegna con i peperoncini a far capire subito che qui si mangia piccante e corriamo verso Santa Rosa dove il museo delle auto storiche rapisce letteralmente la nostra attenzione per la presenza di 37 macchine una più bella dell'altra; 5 dollari spesi bene. In america si paga per vedere anche il nulla a volte...
Da Santa Rosa a Santa Fe la route è passata solo dal 1926 al 1937 e l'unica traccia che rimane è una curva di 500 metri per cui andiamo sulla Interstate che ci porterà velocemente verso la bellissima città del New Mexico che ci ospiterà per questa notte. Attraverso un centinaio di miglia di sole praterie sterminate e assaggi di canyon e montagne arriviamo finalmente a Santa Fe.



L'hotel che ci ospita è veramente spettacolare, abbiamo cambiato fuso orario guadagnando un'ora e questo ci permette di cenare alle otto e di gustarci la magnifica suite, in realtà è un appartamento con caminetto, vasca idromassaggio e letto a baldacchino, la cena mexicana è stata davvero abbondante e piccante e digerirla sarà faticoso. Domani ci aspetta un'altra avventura e non vediamo l'ora di metterci in cammino!
Good night & good morning ;-)

venerdì 10 agosto 2012

Kitsch & ghost town

Sveglia ad Oklahoma City, inutile chiedere il cappuccino, in questo albergo neppure sanno cosa sia... "no, cappuccino nooo!!" quindi solita colazione americana che in realtà è una cena! Via di corsa, come al solito in ritardo sulla tabella di marcia, ci aspettano 280 miglia per raggiungere Amarillo, Texas.
In questo tratto la route 66 è quasi inesistente e ci perdiamo spesso per trovare la vecchia strada, è un continuo saliscendi anche oggi, lunghe distese di strada dritta, sembra infinita... attraversiamo vari paesini, sembrano disabitati, vecchie gas station lungo il cammino e motel non più attivi, tutto ha un grande fascino! Il panorama inizia a cambiare, il verde rigoglioso lascia lo spazio a qualche albero rado e a grosse praterie, si intravede in lontananza qualche ranch e il paesaggio rimane quello rurale americano... 
Arriviamo a Clinton, dove ci fermiamo per visitare il Museo dedicato alla route 66, davvero interessante, si fa un tuffo nel passato e si ripercorre attraverso suoni, immagini e oggetti i sei decenni di attività di questa storica strada, immancabile al termine il mercatino con tutti i souvenir.

Pranzo fugace da Subway (fast food) e ci rimettiamo in strada, il confine con il Texas ci aspetta!




L'Oklahoma ci ha accolto con la prima pioggia americana, il Texas invece è tutto sole e temperature al di sopra dei 40 gradi. Attraversiamo qualche ghost town che sembra uscita direttamente da un film di Sergio Leone, ma il nostro "mezzogiorno di fuoco" è la sfida alla ricerca delle tracce della Historic Route! Visitiamo Groom, dove una croce alta 57 metri fa ombra ad una riproduzione in bronzo dell'ultima cena,
e Conway dove 5 maggiolini sono piantati con il muso nel terreno, e dopo poche miglia ecco Amarillo!
Cena e pernottamento al Big Texan Steak Ranch, il tempio del kitsch, dove assistiamo ad una gara tra due napoletani che devono nel tempo di un'ora consumare una cena a base di 2 kg di bistecca (72 oz)! La camera dell'albergo in perfetto stile motel dell'800, dal gusto davvero discutibile, fa da sfondo alla nostra prima notte texana, domattina sveglia all'alba, ci aspettano un bel po' di chicche da vedere! Good night & good morning!